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La provincia di Foggia ha un territorio molto vasto, il secondo al livello nazionale, Ci troviamo sulla dorsale adriatica servita dalle ferrovie dello stato e dalla Garganica (pur con le carenze che sappiamo) e la superstrada garganica mentre è penalizzato il sub appennino. Ha circa 600 mila abitanti.

San Severo ha una grande estensione territoriale, per lo più agricola, pari a 336 kmq; è caratterizzata da un’alta densità abitativa (circa 150 ab/kmq) e da una carenza di spazi collettivi e di aree verdi o libere da costruzioni. Ha una storia millenaria e di grande operosità si pensi alle tanti opifici e aziende presenti nel suo territorio fino a pochi decenni fa:  in campo vinicolo oltre alle tre grandi cantine sociali, la Folonari, F.lli Pasqua, Petternelli; distillerie: SIS (Rodi), Palma, De Blasio  in campo oleario Novaro (Bertolli e Dante); due mulini Casillo; nella meccanica: Piccaluga; la Safab per il consorzio di bonifica; artigianato del legno: Fams, Dielle; vetreria D’Amico; hotel Milano, Cicolella, Dauno; banche del territorio: Torremaggiore-San Severo (Apulia); Pop. Di Apricena, Pop. di San Paolo. Personaggi illustri quali Vincenzo Petrone (Ambasciatore, presidente fondazione Italia-Cina; presidente Fincantieri); Angelo Russi professore ordinario di storia romana presso l’università dell’Aquila; Pasquale Corsi professore di storia medievale presso l’università di Bari; Andrea Pazienza, Pinuccio Catalano professore universitario e capo di Gabinetto alla Regione Puglia.

Nell’ultimo decennio invece si è registrata una progressiva emigrazione di cittadini, in gran parte giovani, passando da 55.000 abitanti agli attuali circa 50.000 così distribuiti per fasce di età: 13,6% (fino a 13 anni); 23,4% (adolescenti e giovani fino a 34 anni); 20% nell’età media (fino a 49 anni); 43% dai 50 anni in su.

 

È stata, recentemente, la città con la più alta percentuale di reddito di cittadinanza della Capitanata; inoltre il 43% dei contribuenti risulta ufficialmente con un reddito così basso da essere esente da addizione comunale. Questi dati riflettono una decadenza del nostro territorio, dovuta ad una incapace gestione della cosa pubblica che oramai si tramanda di giunta in giunta da oltre 15 anni, senza soluzione di continuità né con minori colpe in base al colore politico. Infatti è rientrata tra i Comuni marginali bisognosi di intervento di sostegno.

San Severo e la provincia di Foggia soffrono una grave crisi economica, demografica e sociale che ha fatto radicare criminalità e il malaffare ma raramente si assiste ad un’analisi accurata e sincera delle cause che hanno determinato questa situazione critica che ci pone, anche rispetto alla Puglia, agli ultimi posti.

Quindi abbiamo un potenziale altissimo per essere un’area fertile, produttiva e all’avanguardia ma evidentemente ci sono state delle storture che hanno creato condizioni sfavorevoli a un vero progresso. Abbiamo avuto una classe politica miope, spesso truffaldina e collusa, che ha operato con furbizia e per tornaconto personale.

 Nelle nostre grandi città la sconsiderata espansione urbana da un lato e le norme urbanistiche   messe sotto i piedi da costruttori avidi e senza scrupoli, politici complici e tecnici compiacenti, hanno causato una perdita di identità di paesi che si sono trovati senza passato e senza futuro. Si pensi, per fare solo un esempio, che a San Severo nella progettazione del PUG è stata fatta una previsione di crescita della popolazione, per giustificare l’espansione edilizia, di circa 100 mila abitanti mentre in realtà oggi è meno della metà; tant’è che la Regione Puglia rimandò indietro la bozza del PUG con oltre 10 pesanti osservazioni.   Si è pensato solo a costruire palazzi, spesso di scarsa qualità, congestionando i centri e abbassando gli standard urbanistici per la socialità: aree verdi, spazi per i bambini, centri sociali per gli anziani, le aree di parcheggio e quindi un peggioramento delle condizioni di vita generali.  In una realtà che si è andata sempre più straniando, è aumentato notevolmente il disagio sociale, soprattutto tra i giovani che hanno avuto sostanzialmente due scelte: l’emarginazione e la devianza o l’emigrazione (in particolare quella intellettuale).  Così le nostre città stanno diventando sempre più posti per anziani e truffaldini che trovano terreno fertile per i loro sporchi affari.

Le imprese del nord vengono ormai dalle nostre parti solo insediare strutture dannose e pericolose senza benefici alla popolazione locale ma solo agli speculatori: Enichem, centrale a turbogas, mega impianti di trattamento rifiuti, immensi parchi eolici…

Eppure oggi noi abbiamo nella nostra provincia Parlamentari, un Eurodeputato, Assessori regionali … ma se ne è accorto qualcuno?

Certamente la società civile ha le sue responsabilità perché, è inutile negarlo, il tasso di inciviltà è alto, la rassegnazione, addirittura la subordinazione a noti personaggi che determina che da noi i delinquenti hanno più diritti delle persone oneste.    Ritengo che se non ci sarà una rivolta morale della società, una presa di distanza da politici e soggetti poco trasparenti e poco raccomandabili, se non cominciamo a denunciare, se non si comincia a far rispettare le regole del vivere civile partendo anche dalle piccole cose, ad incentivare il cittadino retto che paga regolarmente le tasse, che fa correttamente la raccolta differenziata che non chiede favori personali, che non crea barrire ai disabili, ai pedoni ecc. il declino sarà irreversibile.

Noi, ci prefiggiamo innanzitutto il compito di risvegliare la sanseveresità assopita, ridare lustro alla nostra amata città, speranza e voce ai sanseveresi che ogni giorno continuano a lottare, vivere ed amare il nostro territorio. Abbiamo il potenziale per tornare a splendere, per tornare ad essere il faro della Capitanata, il centro nevralgico di tutta l’area. Bisogna riattivare lo spirito di aggregazione, seppellito sotto l’individualismo reso necessario per sopravvivere in questa giungla moderna.

Le chiese barocche e romaniche del nostro centro storico, Palazzo Celestini, il MAT presso lo storico istituto San Francesco, la biblioteca “Pascoli”, il teatro comunale G. Verdi, la villa comunale ecc. sono valori storici, architettonici artistici e culturali che rappresentano una grande risorsa da valorizzare.

Per fare tutto ciò occorre un cambio di passo e di strategia, attivare servizi di formazione del personale comunale; incentivi alla professionalità e alla responsabilità in primis dei Dirigenti e per tutto il personale.

Il nostro sindaco e i nostri assessori saranno più per strada che nel palazzo, per rendersi conto di persona dei problemi della città e per parlare quotidianamente coi cittadini; con i tecnici comunali presidieranno quotidianamente i lavori pubblici in corso.